Ho pensato che volevo fare un post per spiegare come faccio nascere la tipografia di matrimonio. Mi sono resa conto però che è piuttosto difficile da descrivere, perché non è un processo schematico, ma proverò ugualmente a raccontartelo e vediamo cosa succede.
Di base sono una che guarda molto internet, un sacco di immagini, vagonate di immagini, a migliaia, (mi chiedo persino come faccio a immagazinarle…) E probabilmente faccio le stesse cose che fanno tutte le spose che si apprestano a organizzare il proprio matrimonio, forse io ci metto solo un occhio più finalizzato alla creazione e al lavoro, ma per il resto credo di fare gli stessi voli pindarici, di perdermi in pagine e sottopagine, di iniziare cercando “partecipazione verde” e finendo non-so-come in “centrotavola viola”.
Guardo le cose, tante cose, spesso non inerenti il mio lavoro, perché osservo artisti, fotografi, location e cose che davvero non sono per nulla attinenti a quello che faccio e cerco di farmi ispirare.
Prendo idee qua e là, le adatto alla mia necessità e cerco di creare la tipografia di matrimonio che mi piace, innanzitutto e che possa piacere ovviamente.
Non mi è facile ora farti un esempio reale, ma creo un percorso che potrebbe essere simile a quello che accade.
Uno dei miei social preferiti per il lavoro è senza dubbio Pinterest.
Uso tante parole chiave (quasi sempre in inglese devo dire!) e comincio a guardare qua e là e trovo questo:
E vedo questi bigliettini molto belli, mi piace molto questa idea di dividere l’immagine tra più cartoncini.
Mi ricorda molto l’idea del puzzle.. Quindi: perchè non provare ad usare questo gioco delle immagini divise anche per creare una suite tipografica tra i vari cartoncini (partecipazione+invito+rsvp…)?
Ed ecco che applicando arrivo qui:
Sono sei cartoncini che assieme compongono i rami di ciliegio!
Quindi ho adattato quell’idea al mio lavoro!
Oppure:
Questo packaging di indumenti è davvero molto bello! Potrebbe diventare una busta originale per la tipografia di matrimonio, che poi si potrebbe trasformare in porta riso…
Come vedi quindi, alle volte le idee partono da lontano e da luoghi inaspettati.
Poi chiaramente guardo anche le pagine strettamente attinenti la tipografia di matrimonio e per esempio vedo questo:
E l’idea del cartoncino pieghevole diventa questo:
In molti altri casi invece, ho delle intuizioni mie, delle idee da realizzare, legate più a un materiale o a una sensazione che vorrei ricreare e che cerco di mettere in pratica con la grafica.
Non sono una illustratrice: se devo realizzare qualche immagine ad hoc, o qualche scritta di calligrafia, ho delle brave artiste che mi danno una mano.
Faccio a mano libera solo qualche doodle impacciato e poiché sono imbranata con la tavoletta grafica, lascio agli altri questo compito.
Copio? È davvero sottile il confine! Si potrebbe dire che copio, certo, però è raro che una persona inventi di sana pianta qualcosa! Di invenzioni ne avrei davvero a camionate, ma poi devo fare i conti con la vendibilità del tutto! Infatti potrei dirti: “mandiamo dei piccioni viaggiatori a recapitare gli inviti!”.
Forse nessuno l’ha mai fatto! Ma seriamente: è fattibile?? Ha senso?! Qualcuno la userebbe come idea?
E resta il fatto che il piccione viaggiatore non l’ho certo inventato io! 😛
Su una cosa però sono abbastanza convinta: quando trovo una creazione artistica (non parlo delle partecipazioni che usano immagini acquistate da internet, come spesso faccio anche io!), ma di un invito (o altro) creato dalla mano o dal pennello o dalla matita di una persona che ha riversato la sua originale creatività, ebbene, in quel caso davvero è giusto prendere solo l’ispirazione, ma copiarlo non è corretto!
Per giunta, se ti piace quello che fa quell’artista, la cosa più semplice è commissionarglielo direttamente.
Oltre al fatto che copiare fedelmente denoti una certa mancanza di personalità!
Ecco, questo a grandi linee come nasce la tipografia di matrimonio che poi propongo.
Dimentico però di dirti una cosa molto importante: spesso proprio gli sposi hanno la loro idea precisa da realizzare, spesso legata a dei colori, o a un’idea (vintage, moderna…) o a una carta (mi piace la busta in pergamino) o a una immagine (mi piacciono i rami con le foglioline) e da lì si parte e si crea scegliendo formati, carte, buste, testi e quant’altro. In questo caso è un processo creativo fatto assieme e sinceramente rimane la parte più divertente del lavoro!
Se stai pensando all’allestimento del tuo matrimonio o hai bisogno della tipografia del tuo giorno del sì, scrivimi un’email e scopri come possiamo lavorare assieme.
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